Lettera del presidente Macrì ad assessore Gallo, dirigente Giovinazzo e senatrice Caligiuri
Catanzaro, 28 giugno 2022 – “L’agricoltura calabrese, oggi come non mai, sta soffrendo e rischia di arrivare ad un punto di crisi di non ritorno; la sostenibilità economica delle aziende agricole calabresi, infatti, al pari di quella delle imprese del resto della Penisola, sta venendo meno per fattori congiunturali globali e nazionali che hanno determinato l’aumento dei costi delle materie prime, dai concimi ai materiali agricoli, in generale, fino al gasolio agricolo, e mentre il reddito non subisce incrementi, i prezzi delle vendite diminuiscono notevolmente anche sui prodotti primari”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Calabria Francesco Macrì in una lettera inviata all’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, al dirigente generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria Giacomo Giovinazzo. e alla vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato Fulvia Michela Caligiuri.
“La mancata sostenibilità economica delle aziende agricole mette a rischio la realizzazione delle operazioni colturali e, pertanto, le produzioni agricole”, fa notare Macrì, evidenziando che “il costo del gasolio agricolo ha raggiunto 1,60 €/L, con uno scarto di pochi centesimi rispetto al costo ordinario”.
“È necessario intervenire per calmierare i prezzi nel più breve periodo possibile, così da tutelare le produzioni agricole attraverso misure che tengano conto della ciclicità del primario, puntando quindi su prezzi sostenibili e su misure da attuare in tempi brevi che non vadano a compromettere le prossime campagne agricole e la stessa sussistenza delle aziende”, rimarca il presidente, invitando la Regione a “valutare la possibile estensione della misura del credito di imposta o a lavorare per dare ossigeno ai produttori agricoli, anche attraverso accordi con gli istituti bancari per operare degli sconti in fattura”.
“Chiediamo alle Istituzioni regionali di intervenire in modo tempestivo, prima che le ricadute economiche e sociali di questo periodo congiunturale possano essere definitive e irreparabili, determinando il corso dei mesi prossimi e delineando una visione più ampia per il settore”, aggiunge Macrì, suggerendo inoltre di “ragionare sull’opportunità di calmierare le accise sul gasolio agricolo e di incentivare il più possibile l’espansione delle agroenergie, da intendersi quale risposta concreta all’aumento speculativo di talune materie prime e alla necessità di puntare sull’autosufficienza energetica”.